Giovanni Boccaccio
Decameron
Settima Giornata
Conclusione
Zeffiro era levato per lo sole che al ponente
s'avvicinava, quando il re, finita la sua novella né alcuno altro restandogli a dire,
levatasi la corona di testa, sopra il capo la pose alla Lauretta, dicendo: - Madonna, io
vi corono di voi medesima reina della nostra brigata; quello omai che crederete che piacer
sia di tutti e consolazione, sì come donna, comanderete - ; e riposesi a sedere.
La Lauretta, divenuta reina, si fece chiamare il siniscalco,
al quale impose che ordinasse che nella piacevole valle alquanto a migliore ora che
l'usato si mettesser le tavole, acciò che poi adagio si potessero al palagio tornare; e
appresso ciò che a fare avesse, mentre il suo reggimento durasse, gli divisò. Quindi,
rivolta alla compagnia, disse: - Dioneo volle ieri che oggi si ragionasse delle beffe che
le donne fanno a' mariti; e, se non fosse ch'io non voglio mostrare d'essere di schiatta
di can botolo che incontanente si vuol vendicare, io direi che domane si dovesse ragionare
delle beffe che gli uomini fanno alle lor mogli. Ma, lasciando star questo, dico che
ciascun pensi di dire di quelle beffe che tutto il giorno, o donna ad uomo, o uomo a
donna, o l'uno uomo all'altro si fanno; e credo che in questo sarà non men di piacevol
ragionare, che stato sia questo giorno - ; e così detto, levatasi in piè, per infino ad
ora di cena licenziò la brigata.
Levaronsi adunque le donne e gli uomini parimente, de' quali
alcuni scalzi per la chiara acqua cominciarono ad andare, e altri tra'belli e diritti
alberi sopra il verde prato s'andavano diportando.
Dioneo e la Fiammetta gran pezza cantarono insieme d'Arcita
e di Palemone; e così, vari e diversi diletti pigliando, il tempo infino all'ora della
cena con grandissimo piacer trapassarono. La qual venuta e lungo al pelaghetto a tavola
postisi, quivi al canto di mille uccelli, rinfrescati sempre da un'aura soave che da
quelle montagnette dattorno nasceva, senza alcuna mosca, riposatamente e con letizia
cenarono. E levate le tavole, poi che alquanto la piacevol valle ebber circuita, essendo
ancora il sole alto a mezzo vespro, sì come alla loro reina piacque, in verso la loro
usata dimora con lento passo ripresero il cammino; e motteggiando e cianciando di ben
mille cose, così di quelle che il dì erano state ragionate come d'altre, al bel palagio
assai vicino di notte pervennero. Dove con freschissimi vini e con confetti la fatica del
picciol cammin cacciata via, intorno della bella fontana di presente furono in sul
danzare, quando al suono della cornamusa di Tindaro e quando d'altri suoni carolando. Ma
alla fine la reina comandò a Filomena che dicesse una canzone, la quale così
incominciò:
Deh lassa la mia vita! Sarà giammai ch'io possa ritornare donde mi tolse noiosa partita? Certo io non so, tanto è ' disio focoso I' non so ben ridir qual fu 'l piacere Deh dimmi s'esser dee, e quando fia, Se egli avvien che io mai più ti tenga, |
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Estimar fece questa canne a tutta la brigata che nuovo e
piacevole amore Filomena strignesse; e per ciò che per le parole di quella pareva che
ella più avanti che la vista sola n'avesse sentito, tenendonela più felice, invidia per
tali vi furono le ne fu avuta. Ma poi che la sua canzon fu finita, ricordandosi la reina
che il dì seguente era venerdì, così a tutti piacevolmente disse: - Voi sapete, nobili
donne e voi giovani, che domane è quel dì che alla passione del nostro Signore è
consecrato, il qual, se ben vi ricorda, noi divotamente celebrammo, essendo reina Neifile,
e a'ragionamenti dilettevoli demmo luogo, e il simigliante facemmo del sabato susseguente.
Per che, volendo il buono essemplo datone da Neifile seguitare, estimo che onesta cosa
sia, che domane e l'altro dì, come i passati giorni facemmo, dal nostro dilettevole
novellare ci asteniamo, quello a memoria riducendoci che in così fatti giorni per la
salute delle nostre anime addivenne.
Piacque a tutti il divoto parlare della loro reina, dalla
quale licenziati, essendo già buona pezza di notte passata, tutti s'andarono a riposare.
Finisce la settima giornata del Decameron
Indici delle giornate
Indice delle novelle della settima giornata
© 1997 - by prof. Giuseppe Bonghi
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Ultimo aggiornamento: 08 febbraio 1998