Giovanni Boccaccio
Decameron
Sesta Giornata
Novella ottava
Fresco conforta la nepote che non si specchi, se gli spiacevoli, come diceva, l'erano a veder noiosi.
La novella da Filostrato raccontata prima con un poco di
vergogna punse li cuori delle donne ascoltanti, e con onesto rossore né lor visi apparito
ne dieder segno; e poi, l'una l'altra guardando, appena del ridere potendosi astenere,
sogghignando quella ascoltarono. Ma poi che esso alla fine ne fu venuto, la reina, ad
Emilia voltatasi, che ella seguitasse le 'mpose. La quale, non altrimenti che se da dormir
si levasse, soffiando incominciò:
Vaghe giovani, per ciò che un lungo pensiero molto di qui
m'ha tenuta gran pezza lontana, per ubbidire alla nostra reina, forse con molto minor
novella, che fatto non avrei se qui l'animo avessi avuto, mi passerò, lo sciocco error
d'una giovane raccontandovi, con un piacevol motto corretto da un suo zio, se ella da
tanto stata fosse che inteso l'avesse.
Uno adunque, che si chiamò Fresco da Celatico, aveva una
sua nepote chiamata per vezzi Cesca, la quale, ancora che bella persona avesse e viso (non
però di quegli angelici che già molte volte vedemo), sé da tanto e sì nobile reputava,
che per costume aveva preso di biasimare e uomini e donne e ciascuna cosa che ella vedeva,
senza avere alcun riguardo a sé medesima, la quale era tanto più spiacevole, sazievole e
stizzosa che alcuna altra, che a sua guisa niuna cosa si poteva fare; e tanto, oltre a
tutto questo, era altiera, che se stata fosse de'reali di Francia sarebbe stato soperchio.
E quando ella andava per via sì forte le veniva del cencio, che altro che torcere il muso
non faceva, quasi puzzo le venisse di chiunque vedesse o scontrasse.
Ora, lasciando stare molti altri suoi modi spiacevoli e
rincrescevoli, avvenne un giorno che, essendosi ella in casa tornata là dove Fresco era,
e tutta piena di smancerie postaglisi presso a sedere, altro non faceva che soffiare;
laonde Fresco domandando le disse: - Cesca, che vuol dir questo che, essendo oggi festa,
tu te ne sé così tosto tornata in casa? -
Al quale ella tutta cascante di vezzi rispose: - Egli è il
vero che io me ne sono venuta tosto, per ciò che io non credo che mai in questa terra
fossero e uomini e femine tanto spiacevoli e rincrescevoli quanto sono oggi, e non ne
passa per via uno che non mi spiaccia come la mala ventura; e io non credo che sia al
mondo femina a cui più sia noioso il vedere gli spiacevoli che è a me, e per non
vedergli così tosto me ne son venuta. -
Alla qual Fresco, a cui li modi fecciosi della nepote
dispiacevan fieramente, disse: - Figliuola, se così ti dispiaccion gli spiacevoli, come
tu dì, se tu vuoi viver lieta, non ti specchiare giammai. -
Ma ella, più che una canna vana e a cui di senno pareva
pareggiar Salamone, non altramenti che un montone avrebbe fatto, intese il vero motto di
Fresco; anzi disse che ella si voleva specchiar come l'altre. E così nella sua grossezza
si rimase e ancor vi si sta.
Indici delle giornate
Indice delle novelle della sesta giornata
© 1997 - by prof. Giuseppe Bonghi
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Ultimo aggiornamento: 08 febbraio 1998