Giuseppe Bonghi
Introduzione
a
La Mandragola
di Niccolò Machiavelli
Personaggi:
Callimaco
Ligurio
Messer Nicia
Siro
Lucrezia, moglie di Messer Nicia
Fra' Timoteo
Sostrata, madre di Lucrezia
Una donna
La
Mandragola fu composta, secondo studi approfonditi sull'argomento, nel
gennaio-febbraio 1518 e rappresentata per la prima volta durante le
rappresentazioni teatrali organizzate per le nozze di Lorenzo de' Medici
(detto Lorenzino) con Margherita de La Tour d'Auvergne nel settembre dello
stesso anno (le altre commedie furono il Falargho e la Nutrice
o Pisana di Filippo Strozzi).
La fortuna della Mandragola fu
rapida e di grande importanza; le rappresentazioni più importanti
avvennero nel 1520, durante il carnevale di Venezia del 1522 "allorché
la prima recita fu sospesa per l'eccessivo affollamento del teatro, e
sempre nella stessa città nel 1526". Alla fine del 1525 Machiavelli
compose le Canzoni, per le rappresentazioni del Carnevale di Modena
del 1526 patrocinate da Francesco Guicciardini . La prima metà del
Cinquecento fu indubbiamente importante per la storia del teatro italiano;
si abbandonarono finalmente le commedie scritte in latino, destinate
esclusivamente alla lettura delle persone colte, e le rare
rappresentazioni di commedie di Plauto insieme a quelle che avveniva sui
sagrati delle chiese, per passare, prima di tutto con l'opera di Ludovico
Ariosto, alla scrittura e rappresentazione di opere che, pur restando in
qualche modo nel solco della tradizione classica e più recentemente della
novellistica italiana (ad es. Boccaccio), rappresentavano la realtà
contemporanea.
Sul piano allegorico Messer Nicia
potrebbe rappresentare il Soderini, che tra l'altro aveva una moglie bella
e sterile, e il suo nome richiama alla mente Nicia, il bravo ma irresoluto
copmandante delle truppe ateniesi durante la guerra del Peloponneso e il
vano assedio della città di Siracusa; Lucrezia richiama alla mente, da
parte sua, la virtuosa e fedele matrona romana.
La mandragola è una commedia
in prosa in cinque atti con una canzone iniziale quattro Canzoni che
chiudono i primi quattro Atti, e un Prologo nel quale si narra agli
spettatori la vicenda, ispirata alle novelle "VII-7, VIII-6 e
III-6" del Decameron di Boccaccio:
il giovane e ricco Callimaco torna da Parigi a Firenze attirato dalla fama
della bellezza di Lucrezia, moglie fedele e devota la marito, più vecchio
di lei, sciocco e pieno di sè. Per sedurre Lucrezia gli viene in aiuto
Ligurio, un "astuto perdigiorno e profittatore", che nella
fattispecie sfrutta la buonafede del credulone Messer Nicia e la sua
voglia di avere un bambino. Nicia crede ormai che la moglie sia sterile,
ma Ligurio gli dice di conoscere un bravo medico, molto celebre in Parigi,
che potrebbe guarire la sterilità della moglie. Callimaco, fingendo di
esaminare l'urina di Lucrezia, detta la cura che questa avrebbe dovuto
seguire: bere una pozione di mandragola, efficace contro la sterilità ma
dagli effetti mortali per chi avrebbe giaciuto con la donna la prima notte
dopo aver bevuto la pozione. Per evitare il luttuoso evento i due
suggeriscono a Messer Nicia di far giacere la moglie con uno sconosciuto;
riescono a convincere Messer Nicia e Lucrezia, dopo molte resistenze e con
l'aiuto di Sostrata (la madre della sposa) e del corrotto frate Timoteo,
lautamente pagato; a questo scopo organizzano un rapimento durante la
notte per le vie della città e ... rapiscono un giovane deforme e robusto
sotto le cui spoglie si nasconde proprio Callimaco.
Tutta la notte giace Callimaco con
Lucrezia e al mattino le svela l'inganno e il suo grande amore per lei, e
promettendole di sposarla, nel caso in cui Dio avesse voluto chiamare a sé
il vecchio Nicia, le chiede di poter continuare ad amarla: Lucrezia
allora, che aveva potuto provare quale differenza passasse fra il guacere
col marito e il giacere con un giovane forte oltre che coraggioso, gli
risponde: " Poiché la tua astuzia, la stupidità di mio marito,
l'ingenuità di mia madre e la malizia del mio confessore mi hanno
condotta a fare quello che mai avrei per me fatto, voglio credere che
tutto questo derivi dalla volontà celeste, per cui io non ho il potere di
rifiutare quello che il Cielo ha voluto: perciò ti prendo per signore,
padrone e guida: sii tu mio padre, mio difensore, ogni mio bene; e quello
che mio marito ha voluto per una sera, voglio che sia per sempre".
Callimaco diventa compare di Messer
Nicia proprio su consiglio di Lucrezia, e ciascuno ottiene quello che
maggiormente desidera.
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