Luigi Tripodaro
Giuseppe Bonghi
Appunti di Storia della Letteratura italiana
I manzoniani
L'influsso
del Manzoni appare notevole nella prosa della seconda metà dell'Ottocento; infatti, in
questo periodo operano, tra gli altri, alcuni scrittori, i cosiddetti
"manzoniani", che sostengono la necessità di uno stile semplice e chiaro, di
una lingua dignitosa ma non aulica e svolgono temi che si ricollegano al mondo degli
umili. Essi, pur dimostrando un notevole impegno, come ad esempio nell'elaborazione di una
lingua "umana e naturale, esatta e vera" (come diceva Ruggero Bonghi) e nella
fedeltà all'istanza affermata dal Manzoni di una letteratura aderente al vero e volta al
raggiungimento dell'utile, rimangono solitamente lontani dalla profondità spirituale e
poetica dello scrittore a cui si ispirano, non andando oltre un esame ed una descrizione
vera e commossa di ambienti e personaggi legati ad una problematica semplice ed immediata.
Il vigore morale e le profonde idealità
di giustizia, di libertà, di progresso proprie della personalità del Manzoni sono per lo
più assenti dalle loro pagine, nelle quali per altro non troviamo echi significativi
della religiosità, della fede nella provvidenza ed in un Dio, "che atterra e
suscita, che affanna e consola", che mette alla prova con il dolore le sue creature,
ma non le abbandona, che rappresenta il nucleo del messaggio manzoniano. Pertanto, le loro
opere sono valide unicamente in rapporto ad un certo impegno educativo. I più significativi tra questi autori sono, oltre al già nominato Ruggero
Bonghi ed a Ferdinando Martini, E. De Amicis e Collodi. In particolare, di E. De Amicis va
ricordato l'impegno sociale sincero, anche se non alieno da un certo sentimentalismo; va
detto anche che egli contribuì con le sue opere all'elevazione del popolo e seppe
interpretare il gusto e le aspirazioni di buona parte del pubblico del suo tempo, come
dimostra la vasta popolarità raggiunta dalle sue opere principali. Tra queste sono da
ricordare le Novelle, i bozzetti di Vita militare, il Romanzo d'un
maestro ed un libro per l'infanzia, il Cuore. A fini pedagogici e morali è
dedicata anche l'opera di Carlo Lorenzini, detto Collodi, .che in Pinocchio
raggiunse un notevole equilibrio tra poesia e morale e non trascurò l'esigenza di una
lingua viva e concreta; lopera è ritenuta infatti importante sul piano linguistico
poichè rappresenta secondo molti un esempio di vera lingua italiana.
Un posto a parte occupano alcuni scrittori
nei quali l'influsso manzoniano si fonde con le nuove esigenze letterarie e poetiche
sostenute dalla Scapigliatura e dal Verismo. In essi alle
idealità eroiche e generose del Risorgimento ed alla esigenza di dignità formale si
sostituisce una visione realistica delle cose e la ricerca e lo studio di situazioni prive
di aspetti eroici e caratterizzate da stimoli e contrasti di ordine economico. I più
significativi fra questi autori sono Giuseppe Rovani (Cento anni), Salvatore
Farina, Gerolamo Rovetta, Alfredo Oriani (che trattò situazioni violente e drammatiche
dimostrando la sua inclinazione allo studio psicologico e si dedicò anche a temi di
ordine storico e politico, esprimendo tendenze imperialistiche e nazionalistiche in opere
come Fino a Dogali).
Lautore più significativo di questo
gruppo è Emilio De Marchi, cattolico, profondamente attento ai problemi sociali e
ammiratore sincero del Manzoni, dal cui insegnamento derivò la persuasione che la
letteratura dovesse essere utile sul piano morale e sociale. Nella sua opera si nota la
predilezione per gli ambienti umili e per i personaggi semplici, che sono di solito
piccoli impiegati alle prese con difficoltà concrete e materiali e sempre in lotta per la
conservazione e la difesa del loro piccolo mondo e del loro "decoro". Alla fede
del Manzoni nella Provvidenza ed al vigore tipico dei principali personaggi manzoniani si
contrappone nell'autore una visione commossa ed affettuosa della realtà e la creazione di
figure di solito rassegnate e sconfitte, condannate alla solitudine ed alla tristezza. Fra
le opere più significative di questo autore sono da ricordare Il cappello del prete
(1888), Demetrio Pianelli (1890), Arabella (1892), Giacomo l'idealista
(1897), Col fuoco non si scherza (1901), le Novelle e le Poesie,
caratterizzate da ricchezza di sentimento ma da scarso vigore poetico.
© 2000 - by prof. Giuseppe Bonghi
E-mail: Giuseppe Bonghi@fausernet.novara.it
Ultimo aggiornamento: 15 luglio, 2000