Luigi Tripodaro
Giuseppe Bonghi

Appunti di Storia della Letteratura italiana

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La Ronda

         Nella Ronda è possibile individuare una notevole solidità di intenti e di ideali; i suoi esponenti si opposero alla Voce, di cui non condivisero il carattere ribelle, la frammentarietà di interessi, la tendenza al realismo, ed assunsero nella letteratura italiana il ruolo di restauratori dello stile e della funzione dello scrittore. Essi si distinsero pertanto per la loro attenzione nei confronti del decoro e dell'eleganza formale e per la fedeltà con cui si adeguarono, nelle loro opere, ai modelli prediletti, fra cui ebbero un’importanza fondamentale il Leopardi delle Operette morali e in genere coloro che avevano saputo essere classici e moderni.
         La rivista non influì molto sulla poesia, ma esercitò un certo influsso sulla Prosa, dando essa stessa esempi di notevole dignità formale e stilistica. I frutti maggiori del nuovo stile da essa propugnati si avvertono nella finezza che caratterizza le pagine dei suoi seguaci, specialmente quando esse affrontano argomenti brevi e piccoli temi, come i ricordi ed i paesaggi. Tra i Principali esponenti della rivista ricordiamo, oltre a Vincenzo Cardarelli, che ne fu il direttore, Emilio Cecchi e Riccardo Bacchelli. Sono anche degni di nota Carlo Linati, Antonio Baldini e Bruno Barilli. La rivista rappresentò in qualche modo una certa tendenza all'evasione e quindi, per questo aspetto, non può essere annoverata fra le iniziative che più rinnovarono la letteratura, tuttavia ebbe una funzione ugualmente importante, perché rappresentò un punto fermo, un programma di ordine e chiarezza in un periodo di incertezze e di confusione.

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© 2000 - by prof. Giuseppe Bonghi
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Ultimo aggiornamento: 17 luglio, 2000