Luigi Tripodaro

Appunti di Storia della Letteratura italiana

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Antonio Fogazzaro

         È uno degli autori più discussi del secondo Ottocento. Nella sua cultura e nel suo messaggio è possibile rintracciare una certa complessità, dovuta alla molteplicità delle esperienze e degli interessi da cui esse nascono. Fogazzaro appartenne ad un ambiente colto e religioso, conobbe la tradizione letteraria, ebbe una certa familiarità con gli scapigliati (in particolare con Arrigo Boito) e sentì molto la influenza classicistica di Zanella. Ebbe inoltre una personalità molto tormentata e sensibile soprattutto nei confronti dei problemi religiosi. La sua concezione della letteratura si allontana dai canoni del Verismo sostituendo esigenze spiritualistiche.
         Per Fogazzaro l'arte ha il compito di promuovere l'elevazione morale e spirituale dell'uomo e non può limitarsi a scoprire ed a descrivere problemi materiali e sociali; per queste ragioni si ricollega in parte al Romanticismo, di cui porta alle estreme conseguenze il soggettivismo, e dall’altra, per non aver saputo creare una concezione organica e chiara dell'arte e per essersi limitato a descrivere situazioni tormentate e personaggi inquieti e torbidi, raffinati ed estetizzanti, si avvicina sostanzialmente al Decadentismo. Il successo ottenuto dai suoi romanzi dimostra come fosse vicina questa sensibilità a quella delle classi medie italiane, su cui facevano presa i temi e le situazioni vagamente sentimentali.
         Nella produzione letteraria di questo scrittore le opere principali sono quelle in cui lo spiritualismo e la problematica religiosa vengono superati in una sintesi serena e ariosa e composti nell'ambito di una concezione ampia e spontanea. Ciò avviene in Piccolo mondo antico, l’opera più nota, nel quale i sentimenti dei personaggi appaiono profondamente naturali ed il mondo su cui si svolge l'azione, pur presentando i segni della commossa rievocazione dell'autore, risulta vivo e reale. Il pregio dell'opera lo riscontriamo nella varietà dei temi (la nobiltà e il patriottismo di Franco, la semplicità del piccolo mondo di provincia, il contrasto tra Franco e Luisa, la morte di Ombretta, l’onestà e la bontà dello zio) e nella naturalezza e spontaneità con cui essi si fondono nel romanzo .La vivacità dell'opera deriva anche dal linguaggio, che è parte integrante del mondo descritto.
         L’autore ebbe una produzione piuttosto ampia. Dopo il poemetto Miranda (1874) e la raccolta di poesie Valsolda (1876), approdò al romanzo con Malombra, che anticipa i suoi temi fondamentali (il mistero, l’inconscio, la fusione tra una sensibilità torbida e vaghe aspirazioni religiose). Apparso nello 1881, il romanzo suscitò un vivo interesse per la novità del tema e del significato. Nelle altre opere notiamo l'inclinazione alla descrizione di problemi morali, religiosi e politici e la creazione di personaggi raffinati ed eroici. Ciò avviene in quelle opere che contribuiscono a formare la voga del romanzo spiritualista e che procurarono all'autore vasta risonanza. Tra queste sono da ricordare Daniele Cortis (1885), Il mistero del poeta (1888), Piccolo mondo antico (1895), Piccolo mondo moderno (1900), Il Santo (1905). Leila (1911). Sono importanti le pagine che compongono la raccolta Fedele e altri racconti.
         Nella sua opera il Fogazzaro non sviluppa i temi e le istanze più moderne, anche se egli appare orientato verso questa direzione, e rimane sostanzialmente legato alle ideologie cattolico liberali, di cui egli è una propaggine. Ciò spiega il consenso che egli ebbe tra le classi borghesi, che sentivano il fascino di quelle ideologie, ed il progressivo abbandono del suo messaggio da parte degli scrittori successivi, attenti alle nuove problematiche proprie della cultura e della sensibilità moderne.

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Ultimo aggiornamento: 17 luglio, 2000