Vita di Temistocle

Themistocles, Neocli filius, Atheniensis fuit. Huius vita ineuntis adulescentiae magnis sunt emendata virtutibus, adeo ut anteferatur huic nemo, pauci pares putentur.
Sed ab initio eius vita est ordienda.
Pater eius Neocles generosus fuit.
Is uxorem Alicarnassiam civem duxit, ex qua natus est Themistocles.
Qui cum minus esset probatus parentibus, quod et liberius vivebat et rem familiarem neglegebat a patre exhaeredatus est.
Quae contumelia non fregit eum, sed elexit.
Nam cum indicasset sine summa industria non posse eam exstingui, totum se dedit rei publicae, diligentius amicis famaeque serviens.
Multum in iudiciis privatis versabatur, saepe in contionem populi prodibat; nulla res maior sine eo gerebatur, celeriter, (illa) quae opus erant, reperiebat, facile eadem oratione axplicabat.
Neque minus in rebus gerendis promptus quam excogitandis erat, quod et de instantibus, ut ait Tucidides, verissime indicabat et de futuris calidissimae coniciebat.
Quo factum est, ut brevi tempore illustraretur.

Temistocle, figlio di Neocle, era ateniese. I vizi di questo della prima giovinezza furono compensati dai suoi grandi meriti, a tal punto che nessuno gli può essere anteposto, pochi possono ritenersi uguali.
Ma bisogna cominciare la sua vita dall'inizio.
Suo padre Neocle era nobile.
Egli sposò una donna di Alicarnasso, dalla quale nacque Temistocle.
Il quale, non essendo ben visto dai genitori, perché viveva troppo liberamente e trascurava il patrimonio, fu diseredato dal padre.
Questa onta non lo abbatté, ma gli fu di sprone a bene operare.
Infatti, avendo capito che essa non si poteva riparare senza una grandissima operosità, si diede tutto alla vita pubblica, adoperandosi per gli amici e per il proprio buon nome con molta cura.
Egli difendeva spesso i privati cittadini nei tribunali, spesso prendeva parte alle discussioni nell'assemblea del popolo, nessuna cosa di qualche importanza veniva fatta senza di lui, rapidamente scopriva quelle cose. che erano necessarie, le chiariva facilmente colla parola.
E non era meno pronto nel fare cose che nel concepire, perciò si pronunciava con molta verità sulle cose presenti, come dice Tucidide e congetturava con temerarietà sulle cose future.
Onde avvenne che in breve tempo si rese illustre.

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Pagina aggiornata il 10.08.06
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