Comte è il fondatore del positivismo.
Elaborando il concetto di progresso, che ebbe un ruolo importante nella
storia delle idee umane, soprattutto nel periodo dell'Illuminismo, Comte
riconosce, nel "cammino progressivo dello spirito umano",
tre stadi: quello teologico o fittizio, quello metafisico
o astratto e quello scientifico o positivo.
Nello stadio teologico lo spirito umano cerca "avidamente l'origine
di tutte le cose, le cause essenziali, sia prime che finali, dei diversi
fenomeni che lo colpiscono [...], in una parole le conoscenze
assolute". Le tre forme di conoscenza sviluppate dall'uomo in
questo stadio sono il feticismo, il politeismo e il monoteismo.
Lo stadio metafisico è transitorio; in esso si sviluppano le capacità
di astrazione e il ragionamento prende il posto dell'immaginazione. Non è
ancora lo stadio scientifico, ma il suo periodo preparatorio.
Nello stadio positivo l'intelligenza umana tocca il suo vertice. Lo
stadio scientifico o positivo è caratterizzato dall'osservazione, che
permette di ottenere "conoscenze veramente accessibili".
Lo "spirito positivo" secondo Comte, si distingue per il reale
opposto al chimerico, per l'utile in opposizione all'inutile, per
il preciso contro il vago, per la tensione ad organizzare
invece che a distruggere.
Sei sono per Comte le scienze fondamentali: matematica, astronomia,
fisica, chimica, biologia e sociologia, in ordine decrescente di
generalità e di crescente complessità. Comte attribuisce dunque una
grande importanza a una nuova scienza, la sociologia, definita
anche "fisica sociale".
Lo spirito positivo, che ha caratteristiche che lo avvicinano al
comune buon senso, va diffuso, secondo Comte, al proletariato, che ne
diviene l'interprete principale. Il proletariato infatti, in quanto classe
"elementare", è libero, per il filosofo
francese, dai condizionamenti del pensiero astratto, verboso, vuoto e
retorico.
La società moderna è caratterizzata, per Comte, dall'attività
produttiva che, nell'evoluzione della società, ha sostituito la
conquista militare. Le scoperte scientifiche con le conseguenti
applicazioni tecnologiche hanno dato vita all'industria che ha
soppiantato il vecchio mondo feudale. Il rapporto città-campagna è
mutato; i centri vitali della produzione si sono spostati nelle città.
La riforma protestante e l'Illuminismo hanno eroso le vecchie ideologie.
Si fanno strada nel tessuto sociale nuovi protagonisti. gli imprenditori
e il proletariato.
La nuova società richiede una nuova morale, l'altruismo e la solidarietà
devono fondare la "religione dell'umanità".
La "politica positiva", anch'essa per Comte una scienza,
deve ispirarsi ai concetti di ordine e di progresso. La
società è per Comte simile a un organismo. Egli avversa la rivoluzione
francese perché apportatrice di disordine e anarchia. La società
profetizzata da Comte, basata sul miglioramento continuo dell'individuo
e della società, sarà una società armonica, scientifica, solidale,
ordinata e senza conflitti. Datori di lavoro e lavoratori sapranno
superare gli interessi di parte, subordinandosi a una superiore
autorità spirituale. Nello sviluppo della società positiva un ruolo
chiave viene assegnato al proletariato che, assorbendo lo spirito
positivo e superando gli antagonismi sociali, sarà il vero protagonista
di quella rivoluzione che arginerà il disordine e l'anarchia.
La società pacificata, ipotizzata forse con eccessiva ingenuità da
Comte, verrà criticata da Marx nel suo Manifesto.
Bibliografia:
M. Zanantoni, Positivismo, Milano, Editrice Bibliografica,
1998