Alessandro Manzoni

I Promessi Sposi

Indice
Introduzione L'Historia si può veramente deffinire una guerra illustre contro il tempo...
Capitolo
I
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene ininterrotte di monti
Capitolo
II
Si racconta che il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi
Capitolo
III
Lucia entrò nella stanza terrena, mentre Renzo stava angosciosamente informando Agnese, la quale angosciosamente lo ascoltava
Capitolo
IV
Il sole non era ancora del tutto apparso all'orizzonte, quando il padre Cristoforo, uscì dal suo convento di Pescarenico per salire alla casetta
Capitolo
V
Il qual padre Cristoforo si fermò ritto sulla soglia, e, appena ebbe data un'occhiata alle donne, dovette accorgersi che i suoi presentimenti non eran
Capitolo
VI
«In che posso ubbidirla?» disse don Rodrigo, piantandosi in piedi nel mezzo della sala. Il suono delle parole
Capitolo
VII
Il padre Cristoforo arrivava nell'attitudine d'un buon capitano che, perduta, senza sua colpa, una battaglia importante, afflitto ma non scoraggito
Capitolo
VIII
Carneade! Chi era costui? - ruminava tra sè don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore
Capitolo
IX
L'urtar che fece la barca contro la proda, scosse Lucia, la quale, dopo aver asciugate in segreto le lacrime, alzò la testa, come se si svegliasse
Capitolo
X
Vi son dei momenti in cui l'animo, particolarmente de' giovani, è disposto in maniera che ogni poco d'istanza basta a ottenerne ogni cosa
Capitolo
XI
Come un branco di segugi, dopo aver inseguita invano una lepre, tornano mortificati verso il padrone, co' musi bassi, e con le code ciondoloni
Capitolo
XII
Era quello il second'anno di raccolta scarsa. Nell'antecedente, le provvisioni rimaste degli anni addietro avevan supplito, fino a un certo segno
Capitolo
XIII
Lo sventurato vicario stava, in quel momento, facendo un chilo agro e stentato d'un desinare senza appetito, e senza pan fresco, e attendeva
Capitolo
XIV
La folla rimasta indietro cominciò a sbandarsi, a diramarsi a desta e a sinistra, per questa e per quella strada
Capitolo
XV
L'oste, vedendo che il gioco andava in lungo, s'era accostato a Renzo; e pregando, con buona grazia, quegli altri che lo lasciassero stare
Capitolo
XVI
«Scappa, scappa, galantuomo: lì c'è un convento, ecco là una chiesa; di qui, di là,» si grida a Renzo da ogni parte
Capitolo
XVII
Basta spesso una voglia, per non lasciar ben avere un uomo; pensate due alla volta, l'una in guerra con l'altra. Il povero Renzo
Capitolo
XVIII
Quello stesso giorno, 13 di novembre, arriva un espresso al signor podestà di Lecco, e gli presenta un dispaccio del signor capitano di giustizia
Capitolo
XIX
Chi, vedendo in un campo mal coltivato, un'erbaccia, per esempio un bel lapazio, volesse proprio sapere se sia venuto da un seme maturato nel campo
Capitolo
XX
Il castello dell'innominato era a cavaliere a una valle angusta e uggiosa, sulla cima d'un poggio che sporge in fuori da un'aspra giogaia
Capitolo
XXI
La vecchia era corsa a ubbidire e a comandare, con l'autorità di quel nome che, da chiunque fosse pronunziato in quel luogo, li faceva spicciar tutti
Capitolo
XXII
Poco dopo il bravo venne a riferire che, il giorno avanti, il cardinal Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, era arrivato a ***
Capitolo
XXIII
Il cardinal Federigo, intanto che aspettava l'ora d'andar in chiesa a celebrar gli ufizi divini, stava studiando, com'era solito di fare in tutti i ritagli di tempo
Capitolo
XXIV
Lucia s'era risentita da poco tempo; e di quel tempo una parte aveva penato a svegliarsi affatto, a separar le torbide visioni del sonno dalle memorie
Capitolo
XXV
Il giorno seguente nel paesetto di Lucia e in tutto il territorio di Lecco, non si parlava che di lei, dell'innominato, dell'arcivescovo e d'un altro tale
Capitolo
XXVI
A una siffatta domanda, don Abbondio, che pur s'era ingegnato di risponder qualcosa a delle meno precise, restò lì senza articolar parola
Capitolo
XXVII
Già più d'una volta, c'è occorso di far menzione della guerra che allora bolliva, per la successione agli stati del duca Vincenzo Gonzaga
Capitolo
XXVIII
Dopo quella sedizione del giorno di san Martino e del seguente, parve che l'abbondanza fosse tornata in Milano, come per miracolo
Capitolo
XXIX
Qui, tra i poveri spaventati troviamo persone di nostra conoscenza.
Chi non ha visto don Abbondio il giorno che si sparsero tutte in una volta
Capitolo
XXX
Quantunque il concorso maggiore non fosse dalla parte per cui i nostri tre fuggitivi s'avvicinavano alla valle, ma all'imboccatura opposta
Capitolo
XXXI
La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c'era entrata davvero
Capitolo
XXXII
Divenendo sempre più difficile il supplire all'esigenze dolorose della circostanza, era stato, il 4 di maggio, deciso nel consiglio de' decurioni
Capitolo
XXXIII
Una notte, verso la fine d'agosto, proprio nel colmo della peste, tornava don Rodrigo a casa sua, in Milano, accompagnato dal fedel Griso
Capitolo
XXXIV
In quanto alla maniera di penetrar in città, Renzo aveva sentito, così all'ingrosso, che c'eran ordini severissimi di non lasciar entrar
Capitolo
XXXV
S'immagini il lettore il recinto del lazzeretto, popolato di sedici mila appestati; quello spazio tutt'ingombro
Capitolo
XXXVI
Chi avrebbe mai detto a Renzo, qualche ora prima, che, nel forte d'una tal ricerca, al cominciar de' momenti più dubbiosi e più decisivi
Capitolo
XXXVII
Appena infatti ebbe Renzo passata la soglia del lazzeretto e preso a dritta, per ritrovar la viottola di dov'era sboccato la mattina sotto le mura
Capitolo
XXXVIII
Una sera, Agnese, sente fermarsi un legno all'uscio. - È lei, di certo! - Era proprio lei, con la buona vedova.

- Edizione elettronica del: 25 maggio 1996
- Alla edizione elettronica ha partecipato: - Fabio Ciotti (ciotti@axrma.uniroma1.it)
- Revisione: - Marco Calvo (marco.calvo@mclink.it)
- Testo prelevato dall'associazione LiberLiber

- Edizione HTML, impaginazione, revisione: Giuseppe Bonghi
- Testo di riferimento:
I Promessi Sposi, Storia milanese del secolo XVII scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni. Edizione riveduta dall'autore - Storia della colonna infame, inedita - Dalla tipografia Guglielmini e Redaelli. Milano 1840.


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© 1996 - by prof. Giuseppe Bonghi
E-mail: Giuseppe.Bonghi@.fausernet.novara.it
Ultimo aggiornamento: 27 gennaio, 2001