MARINA PILATI
Biografia di Carlo Antonio Pilati
Carlantonio Pilati,
Tassullo (TN) 1733-1802, "Giureconsulto, filosofo, politico, storico, autore di molte
opere e della Riforma d'Italia nel 1767, Presidente del Consiglio superiore di
Governo del Trentino nel 1801": così sintetizza la vita e l'opera del Pilati la
didascalia che accompagna la riproduzione del ritratto di proprietà della famiglia
Pilati. Carlo Antonio fu avvocato, tra i più famosi del Tirolo (consulente legale del
magistrato mercantile di Bolzano, patrocinatore perpetuo del Magistrato consolare di
Trento). A Lipsia, Hall e Gottinga fu lettore in italiano e tedesco di materie storico -
giuridiche e approfondì la conoscenza delle teorie di Pufendorf, Thomasius, Heinecke,
Wolff, apprendendo la tolleranza in campo religioso e morale e il rigore giuridico.
Nel 1867 pubblicò la sua opera più nota
"Di una riforma d'Italia" che gli procurò la fama ma anche un bando dal
principato vescovile di Trento che lo costrinse a soggiorni clandestini mentre si
moltiplicavano i viaggi e i soggiorni all'estero: in Svizzera dove conosce più da vicino
i filosofi in lingua francese: Montesquieu, Helvetius, Voltaire e infine anche Rousseau
(citato nel Plan), in Olanda, paese liberale nei confronti degli scrittori; in
Inghilterra, che gli offre un modello diverso di diritto, superiore a quello europeo.
Da queste esperienze le opere: Voyages
en different pays de l'Europe (La Haye 1777) e Lettres sur la Hollande
(1778), Lettres ècrites de l'Allemagne, de la Suisse, de L'Italie etc (1775). La
necessità delle riforme è il tema dominante delle opere filosofico-giuridiche: L'esistenza
della legge naturale, (1764), Ragionamenti intorno alla legge naturale e civile
(1776), Di una riforma d'Italia - 1767).
Il Pilati non è un rivoluzionario,
auspica riforme graduali che rendano migliore il livello della vita ma non sacrifichino le
strutture politiche e sociali esistenti. Urgente la riforma delle leggi fatta tenendo
presente il diritto naturale e ridimensionando il diritto romano, altrettanto urgente le
riforma della Chiesa con l'abolizione degli ordini monostici, l'introduzione del
matrimonio dei preti e la tolleranza per tutte le religioni. La libertà dell'individuo
deve essere garantita da un nuovo diritto di famiglia e da una nuova procedura penale. (Riflessioni
di un Italiano sopra la Chiesa in generale - 1770, Traité des lois politiques
des Romains - 1780). Intanto cambiano i tempi e la rivoluzione francese mette alla
prova dei fatti le idee dei riformatori del '700. Il Pilati se ne interessa con un certo
distacco, assorbito da vicende personali che lo impegnano in lunghe battaglie legali.
Negli ultimi anni riceve il riconoscimento della sua fama: diviene presidente del
Consiglio Superiore del Tirolo Meridionale (segretario é il Romagnosi) (1801)
Gli studi su C.A. Pilati sono
numerosissimi, a partire dalla prima biografia pubblicata che è quella di G. Pilati
(Padre Arcangelo) Cenni su la vita e sulle opere di C.A. Pilati stesi per la
prima volta coll'aiuto di documenti da un trentino (1874) e dall'opera ancora
fondamentale di M. Rigatti, Un illuminista trentino del secolo XVIII:
C.A. Pilati, 1923, con prefazione di G. Volpe. La migliore monografia pilatiana è
ancora quella di F. Venturi nel suo Il Settecento riformatore.
Cenni autobiografici su Marina Pilati
MARINA PILATI,
insegnante, pensionata, laureata in lettere e in giurisprudenza. Per la mia seconda tesi
nel 1989 ho approfondito la critica all'opera Dei delitti e delle pene di C.
Beccaria esercitata da C.A. Pilati nell'inedito Plan,
del quale ho trascritto l'opera manoscritta in francese.
Il mio lavoro è stato acquisito dalla
Biblioteca comunale di Trento. Ho scelto questo argomento perchè del Carlantonio si è
sempre parlato in famiglia come di uno stravagante (infatti lo è, ma simpatico) e
sollecitata dal mio professore di storia del pensiero giuridico, Diego Quaglioni. Il quale
avrebbe voluto che io continuassi il lavoro con la pubblicazione dell'originale,
naturalmente in francese ma essendo ancora in attività e per di più con famiglia, non ho
avuto il tempo per dedicarmi a questo impegno. Altre case editrici locali, come pure la
Regione Autonoma Trentino Alto Adige Suedtirol mi hanno chiesto l'opera, ma tradotta in
italiano.
Alle case editrici non l'ho data perchè
ho visto da altre esperienze che non si giunge alla diffusione dell'opera, - la quale
invece secondo me merita. -
Alla regione l'ho data dietro
sollecitazione ormai da anni ma evidentemente si è persa nel mare della burocrazia. Si
avvicina il bicentenario della morte del Pilati, mi piacerebbe far conoscere quest'opera,
abbastanza singolare, visto che lui stesso non è riuscito a pubblicarla.
© 2001 - by prof. Giuseppe Bonghi
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data ultima modifica: 24 marzo, 2001