Ruth White, Christine Ewan, Il tirocinio. L'insegnamento clinico del Nursing, Sorbona, 1994

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Il tirocinio pratico degli studenti infermieri è un momento cruciale della loro formazione.

Un ambiente clinico e didattico poco favorevole può influire negativamente sulla motivazione ad apprendere e a volte può spingere lo studente all'abbandono.

Per evitare fallimenti scolastici che dipendano dalla scarsa qualità dell'insegnamento impartito, è importante poter disporre di insegnanti clinici forniti di una solida preparazione teorica oltre che pratica, nonché dotati di non comuni sensibilità e capacità comunicative.

Clinical Teaching in Nursing si sofferma sui nodi decisivi dell'insegnamento clinico. Lo fa con competenza e accuratezza, non tralasciando nessuno dei problemi relativi all'apprendimento e, soprattutto, non proponendo soluzioni preconfezionate ed univoche, ma suggerendo di volta in volta ipotetici percorsi formativi.

Le proposte operative non vengono calate dall'alto, ma discusse partendo dalle teorie filosofiche e pedagogiche che le sostengono.

Obiettivo del tirocinio clinico è quello di conciliare la ricchezza delle nozioni teoriche apprese dallo studente con la concretezza e la complessità della pratica professionale.
L'apprendimento in ambito clinico si snoda, secondo la proposta delle autrici australiane, essenzialmente attraverso tre fasi: il laboratorio, che può arrivare a simulare un reparto ospedaliero e dove lo studente può esercitarsi in un ambiente protetto, il briefing (sessione di preparazione alla pratica) e il debriefing (riflessione sulla pratica).

L'insegnante clinico deve essere particolarmente flessibile e assumere via via, secondo le opportunità e le circostanze, i ruoli di collega, facilitatore, clinico esperto, manager, stimolatore, persona che aiuta (helper), valutatore, ricercatore, allenatore, negoziatore (con lo staff infermieristico di reparto).
Il processo di apprendimento clinico dello studente si attuerà come apprendimento attraverso l'esperienza (experiential learning), come apprendimento basato sui problemi (problem-based learning), come apprendimento basato sui concetti (concept-based) e sulle competenze (competency-based learning).

Sembra dunque profilarsi un insegnamento clinico del nursing lontano dagli autoritarismi, dalle rigidità e dai conformismi del passato.
Per stimolare appropriatamente l'autonomia e la creatività dei nuovi infermieri viene anzi richiesta una qualche forma di reciprocità nel rapporto insegnante-studente e un ambiente clinico dove affinare le proprie abilità per quanto possibile "rilassato" e accogliente.

Le autrici sottolineano poi come sia riduttivo far coincidere la competenza professionale con l'abilità tecnica. La prima è fatta anche di spirito critico, voglia di superare lo status quo, sensibilità e ricchezza emotiva.

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Valentino Sossella