Il tirocinio pratico degli studenti infermieri è
un momento cruciale della loro formazione.
Un ambiente clinico e didattico poco favorevole può
influire negativamente sulla motivazione ad
apprendere e a volte può spingere lo studente
all'abbandono.
Per evitare fallimenti scolastici che dipendano dalla
scarsa qualità dell'insegnamento impartito, è
importante poter disporre di insegnanti clinici
forniti di una solida preparazione teorica oltre che
pratica, nonché dotati di non comuni sensibilità e
capacità comunicative.
Clinical Teaching in Nursing si sofferma sui
nodi decisivi dell'insegnamento clinico. Lo fa con
competenza e accuratezza, non tralasciando nessuno
dei problemi relativi all'apprendimento e,
soprattutto, non proponendo soluzioni preconfezionate
ed univoche, ma suggerendo di volta in volta
ipotetici percorsi formativi.
Le proposte operative non vengono calate dall'alto,
ma discusse partendo dalle teorie filosofiche e
pedagogiche che le sostengono.
Obiettivo del tirocinio clinico è quello di
conciliare la ricchezza delle nozioni teoriche
apprese dallo studente con la concretezza e la
complessità della pratica professionale.
L'apprendimento in ambito clinico si snoda, secondo
la proposta delle autrici australiane, essenzialmente
attraverso tre fasi: il laboratorio, che può
arrivare a simulare un reparto ospedaliero e dove lo
studente può esercitarsi in un ambiente protetto, il
briefing (sessione di preparazione alla
pratica) e il debriefing (riflessione sulla
pratica).
L'insegnante clinico deve essere particolarmente
flessibile e assumere via via, secondo le
opportunità e le circostanze, i ruoli di collega,
facilitatore, clinico esperto, manager, stimolatore,
persona che aiuta (helper), valutatore, ricercatore,
allenatore, negoziatore (con lo staff infermieristico
di reparto).
Il processo di apprendimento clinico dello studente
si attuerà come apprendimento attraverso
l'esperienza (experiential learning), come
apprendimento basato sui problemi (problem-based
learning), come apprendimento basato sui
concetti (concept-based) e sulle competenze
(competency-based learning).
Sembra dunque profilarsi un insegnamento clinico del
nursing lontano dagli autoritarismi, dalle rigidità
e dai conformismi del passato.
Per stimolare appropriatamente l'autonomia e la
creatività dei nuovi infermieri viene anzi richiesta
una qualche forma di reciprocità nel rapporto
insegnante-studente e un ambiente clinico dove
affinare le proprie abilità per quanto possibile
"rilassato" e accogliente.
Le autrici sottolineano poi come sia riduttivo far
coincidere la competenza professionale con l'abilità
tecnica. La prima è fatta anche di spirito critico,
voglia di superare lo status quo, sensibilità e
ricchezza emotiva.