Gli psicologi hanno torto come al solito. In
America chi esercita una professione non si preoccupa
in genere di essere nel giusto, ma solo di proteggere
il tipo di conoscenze entro cui si sente a proprio
agio, come ad esempio, gli psichiatri, che non si
rendono ancora conto che Freud era un grande
novelliere.
[...] Gli psichiatri non amano le persone,
preferiscono i pazienti.
[...] Gli psichiatri supera(va)no i ginecologi per il
numero di suicidi.
J. Horwitz
Chi scrive non mette in dubbio che la psichiatria
possa costituire un aiuto e una mano tesa a chi
soffre.
Szasz ha esercitato per anni, privatamente, il
mestiere di psichiatra, cercando di aiutare i suoi
clienti a superare i loro problemi personali. Ciò
non gli ha impedito di esercitare una forte critica
alla propria professione, di evidenziarne debolezze e
contraddizioni.
Anche in questo libro la critica dello psichiatra
statunitense è radicale e corrosiva, partendo da
quello che egli considera il nucleo centrale, il
concetto base della psichiatria contemporanea: la
schizofrenia e la sua diagnosi.
Con serrate, conseguenti, lucide argomentazioni Szasz
dimostra come non esista un'entità oggettiva
denominata schizofrenia, ma come la diagnosi sia
spesso soggettiva e dipendente da variabili culturali
e geografiche, un giudizio morale più che un'entità
clinica.
Ricorda inoltre come gli psichiatri sovietici, che
spesso etichettavano come folli i dissidenti,
facessero parte a pieno diritto, godendo della
unanime stima, degli organismi psichiatrici
internazionali.
Secondo me, questo Schizophrenia: the sacred
symbol of psychiatry è un bellissimo libro, uno
dei più interessanti e stimolanti che mi sia
capitato di leggere.
Particolarmente suggestivi sono i passaggi in cui
Szasz cerca sostegno alle proprie tesi nelle grandi
pagine della letteratura moderna: Tolstoj, Cechov,
Kraus, Kesey, Horwitz. La dimostrazione, eticamente
ed esteticamente convincente che le sue riflessioni
poggiano su basi più solide del limitato orticello
specialistico.
Al di là di alcune esagerazioni condivisibili con
difficoltà, questo è un libro importante,
soprattutto perché ci aiuta, senza trincerarsi
dietro sofismi e gerghi incomprensibili, a capire
come funziona la psichiatria, quali sono i problemi
epistemologici in cui si dibatte, quali i limiti e
quali le possibilità.
Un saggio utile per coltivare dentro di noi quel sano
scetticismo e quello spirito critico, così necessari
al progresso scientifico.