E' un romanzo che si legge
con fatica, nonostante il soggetto sia interessante:
una scuola di bambini da recuperare, dove vige un
autoritarismo basato sul sorvegliare, punire,
valutare e giudicare.
Quasi una metafora della nostra società
sottoposta alla globalizzazione, nella quale siamo
tutti superflui, quasi adatti.
L'atmosfera del libro è quella angosciosa
dell'incubo, del controllo totale scientifico e
tecnocratico, del carcere.
Purtroppo, la scrittura di Hoeg mi è sembrata, in
questa prova narrativa, noiosa e plumbea. Mi
aspettavo di più.
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Peter Hoeg