BAMBINI |
Non me ne frega niente di avere figli. Anzi: la prospettiva
di avere figli mi terrorizza. Mi ha sempre terrorizzato. Avere figli
significa finire di vivere. Non sei più padrone del tuo tempo. Non sei
più libero. Non puoi più fare niente. In compenso i figli che tua moglie
ti ha costretto a procreare e che per i primi tre anni ti hanno privato
del silenzio e del sonno già a quattro o cinque cominciano a pretendere
vestiti e accessori firmati. Entro i sei monopolizzano le tue scelte in
fatto di cinema e tivù. Dai sette agli otto iniziano a chattare on line
con il vicino di casa insospettabile ma pedofilo. a nove hanno messo
insieme quattro Playstation. Prima dei dieci hanno già cambiato cinque o
sei cellulari e anche se non vuoi saperlo ti spiegano come si fa a uappare.
A undici, massimo dodici, tirano di coca. Per i tredici partecipano a uno
stupro di gruppo o a seconda dei casi lo subiscono. Nel frattempo devi
accompagnarli a scuola, nuoto, tennis, cinese, yoga, karate, sashimi,
sushi, tataki e sudoku, imbottirli di psicofarmaci e spendere una fortuna
dallo psichiatra. Se ti azzardi a dire mezza parola ti rinfacciano che non
sono stati loro a chiederti di venire al mondo. A dire la verità, ho
sempre considerato i figli la più grande disgrazia che possa capitare a
un uomo. In assoluto. (G. Culicchia, Un'estate al mare) |
| home |
| zibaldone | |
Pagina aggiornata il 04.10.09 Copyright 2000-2009 Valentino Sossella |